
Baby utenti a rischio: sono oltre tremila le app che spiano e registrano i dati sensibili dei nostri bambini
Sotto accusa, questa volta, una miriade di applicazioni per sistemi operativi Android. Uno studio, pubblicato sul Proceedings on Privacy Enhancing Technologies rileva ed inchioda, infatti, una lunga serie di pericolose applicazioni.
Queste applicazioni, tutte scaricabili dalla piattaforma Google Play Store, sono app che spiano i nostri bambini registrando e raccogliendo i dati sensibili e le precise informazioni dei piccoli utenti che ne fanno utilizzo.
Le app che spiano i nostri bambini, scopriamole meglio
Circa 3.337 le applicazioni che, esattamente come gli Smart Toys, recuperano, spiano e registrano le informazioni, geolocalizzazione compresa, dei nostri bambini senza, tra l’altro, chiedere alcuna specifica autorizzazione ai genitori. Il danno, inoltre, non si limita all’assimilazione ed alla registrazione indebita di tali informazioni, ma va ben oltre! trasmettendo a terzi tutti i dati raccolti senza alcun impiego di giusti mezzi e dovute misure di sicurezza e controllo.
Spiare e rubare dati ed informazioni? è facile come rubare una caramella ad un bambino
La notizia, in effetti, non sorprende. Innumerevoli sono stati gli avvisi e gli allarmi circa le applicazioni per adulti; e se queste possono recepire, assimilare e registrare informazioni a tradimento come poter anche solo immaginare che lo stesso trattamento non sia riservato ai bambini? Com’era il detto? “Facile come rubare una caramella ad un bambino”? oggi la caramella è sicuramente il dato sensibile e gli artifizi e le astuzie per poterlo rubare sono tante quante le strategie che da tempo si stanno mettendo in atto per riuscire, nonostante tutto, a proteggerlo.
Che danni comportano queste app?
L’indagine pubblicata sulla rivista Proceedings on Privacy Enhancing Technologies fa, inoltre, numeri tanto precisi quanto preoccupanti: circa 281 applicazioni disponibili sul Google Play Store raccolgono geolocalizzazione e contatti e 1.100 ne condividono addirittura le informazioni identificative con terze parti.
Il dato è decisamente allarmante e se si considera , inoltre, il dettaglio che vede 107 applicazioni condividere l’indirizzo di posta elettronica del proprietario del dispositivo, 2.281 l’Android Advertising Id (tag identificativo del dispositivo per indirizzare la pubblicità) e 10 circa il numero di telefono, la faccenda si fa ancora più preoccupante.
La soluzione, tuttavia, c’è!
La soluzione, come al solito, parte da noi! La tutela è prima di tutto nelle nostre mani e prima di scaricare accattivanti applicazioni è bene approfondire ed informarsi! soprattutto se queste apparentemente innocenti applicazioni andranno a finire nelle mani dei nostri cari baby utenti.