
Anche in Italia è stato dato il via all’adattamento delle strade e autostrade ed alla sperimentazione tecnica per l’adeguamento alle norme internazionali
A seguito della legge di bilancio 2018 il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, durante la scorsa legislatura ha firmato il Decreto ministeriale[1], che autorizza la sperimentazione delle soluzioni tecnologiche per adeguare la rete di infrastrutture italiane ai nuovi servizi smart ed anche ai veicoli automatici.
Questo decreto, lo “Smart Road”, ha lo scopo di realizzare un progressivo sviluppo della rete di strade nazionali, al fine di renderle all’altezza di interagire con i veicoli connessi di nuova generazione, tutto ciò attraverso una progressiva conversione al digitale. Queste evoluzioni saranno in linea con i più moderni sistemi di guida automatica, saranno utili per migliorare e sveltire il traffico ed anche per diminuire l’incidenza degli infortuni stradali.
È previsto che il Ministero possa concedere un’autorizzazione per la sperimentazione su strada, ma bisogna però individuare i soggetti che hanno le carte in regola per richiederlo, come il costruttore del veicolo munito delle tecnologie di guida automatica, istituti universitari, enti di ricerca pubblici e privati.
Tutte le procedure che precedono l’autorizzazione (come l’istruttoria, le modalità di rilascio della suddetta autorizzazione ed i controlli a cui viene sottoposta l’attività di sperimentazione) tendono ad assicurare l’assoluta sicurezza dell’evento.
Le moderne Smart Road
Le moderne Smart Road sono dotate di sistemi infotelematici d’avanguardia: su di esse si sono studiate le operazioni necessarie per dotare tutto l’impianto stradale di una fibra e di sistemi di connessione cospicui su tutta la rete di comunicazione; la presenza di una connessione a Internet aperta al pubblico e a tutti i loro dispositivi grazie anche ad una rete Wifi, con connessioni presenti in tutte le aree di servizio e parcheggio; un sistema per avere sempre la situazione meteo sotto controllo, con previsioni a medio e breve termine ed anche una stima sulle previsioni per periodi successivi.
Questi lavori procederanno a scadenze precise, saranno realizzati come prima scadenza entro il 2025 sugli impianti di proprietà della rete Trans European Network-Transport e su tutta la rete autostradale.
In un secondo tempo, entro il 2030, per sopperire alle emergenze casuali come incidenti e ostruzioni gravi, verranno attivati servizi aggiuntivi di deviazione dei flussi.
Verranno inseriti interventi sulle velocità medie, per evitare ed eventualmente risolvere ingombri.
Verranno suggeriti percorsi e corsie; ci sarà una gestione più organizzata degli accessi, la gestione dei parcheggi e la fase dell’approvvigionamento, in special modo della rete elettrica.
Così come deciso nell’allegato al Def 2017 “Connettere l’Italia”, gradualmente ci sarà l’estensione di tutti i servizi alla rete dello SNIT, Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti.
Tutti gli interventi verranno realizzati in tempi utili ed i loro costi saranno a carico di colui che è il concessionario o gestore dell’istallazione.
[1] Decreto ministeriale previsto per l’attuazione dell’articolo 1, comma 72, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Bilancio 2018)