
Robot nelle industrie : Il mondo degli affari è sempre di più proiettato verso la digitalizzazione, ciò ha fatto sì, che anche il mondo dell’industria spostasse il baricentro per il proprio sviluppo, focalizzando i propri interessi sull’aumento dell’uso dei robot al suo interno.
L’uso di questi robot oltre ad interessare la catena di montaggio, ora viene collocato anche in altri ambiti sempre a sostegno dei lavoratori.
Si prospetta in un prossimo futuro, che l’incremento di oggetti collegati ad Internet all’interno delle fabbriche sarà esponenziale: la riflessione e forse anche la paura principale degli operatori è che aumentando la rete informatica aumenterà anche il numero di coloro che attenterà a questa.
A Cancún si è tenuto il SAS, il Security and Analyst Summit di Kaspersky Lab, nel corso dei lavori rispetto alle preoccupazioni di cui sopra, si è manifestata una grande attenzione da parte di chi sovraintende alla sicurezza informatica, ma si è palesato anche lo scarso impegno degli imprenditori che producono robot, PLC[1] e dispositivi IoT[2].
Due studiosi della società IOActive Lucas Apa e Cesar Cerrudo hanno rilevato più di
40 punti deboli in alcuni robot: in questa ricerca si è evidenziato che tra questi dispositivi a rischio ce ne sono molti destinati all’uso domestico ed altri alle catene di montaggio.
I due ricercatori hanno poi stilato una lista di produttori dei macchinari in questione tra cui nomi come SoftBank Robotics, UBTECH Robotics, ROBOTIS, Universal Robots Rethink Robotics e infine Asratec Corp madre del software di controllo usato da diversi produttori.
Uno dei due ricercatori Cesar Cerrudo, considerata la breve durata dello studio, ha tenuto a precisare la sua opinione ritenendo che la lista sia dei produttori, sia quella che presenta il numero delle vulnerabilità dei prodotti non siano ancora complete, concludendo che la realtà è di gran lunga peggiore di quanto stimato.