
Nuove misure per incentivare l’uso del pagamento elettronico
Si è molto discusso ultimamente sul maggior utilizzo del bancomat e delle carte per effettuare gli acquisti a discapito del contante. Per favorirne l’uso è stato inserito nel decreto fiscale 252 del 26 ottobre 2019, un credito d’imposta del 30% sui costi delle commissioni sostenute. Non è altro che un incentivo che serve a sollecitare l’uso di carte e bancomat per i pagamenti. Ma che cos’è il credito d’imposta?
Credito d’imposta: che cos’è?
Il credito d’imposta è ogni genere di credito di cui sia titolare il contribuente nei confronti dell’erario dello Stato o di un ente pubblico. Può essere usato per compensare i debiti, a diminuire le imposte o a chiedere un rimborso. Lo Stato lo utilizza spesso per agevolare le imprese per investimenti, acquisti, progetti di ricerca e, in passato, anche per gli interventi di ricostruzione dopo eventi sismici. Gli sgravi che si ottengono sono proporzionali alle spese sostenute per impianti, attrezzature, macchinari, al numero di assunzioni, alle dimensioni dell’azienda.
Bancomat e carte, le novità del decreto fiscale 252
Con il decreto fiscale 252 del 26 ottobre 2019 è stata introdotta la sanzione per chi rifiuta pagamenti con sistemi elettronici. Infatti, dal 1° luglio 2020, la sanzione sarà di 30 euro aumentata del 4% sul valore della transazione per la quale sia stato rifiutato il pagamento con carte o bancomat.
Come già detto, per incoraggiare l’uso del pagamento elettronico, oltre al pericolo sanzioni, è stato introdotto, per gli esercenti di attività d’impresa, un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate.