
Emergenza coronavirus: anche il Regno Unito è messo a dura prova. Tra i malati ci sono il Principe Carlo ed il Premier Boris Johnson
Londra. “GOD SAVE THE QUEEN” recita l’inno inglese ed è un augurio che tutti, in questo momento, facciamo alla regina Elisabetta II. Per quel che concerne il premier britannico è stato lo stesso Johnson in video pubblicato su Twitter a rendere nota la notizia. Il Primo ministro ha spiegato che si è sottoposto al test dopo che da alcuni giorni accusava lievi sintomi riconducibili all’infezione da coronavirus. Johnson ha dichiarato:
“Ora lavorerò da casa, mi sono auto-isolato ed è la cosa giusta. Ma grazie alla tecnologia sarò sempre in contatto con i miei collaboratori e guiderò la nostra battaglia contro il coronavirus, a sostegno della nostra meravigliosa sanità pubblica. Questo è il modo: fermare il contagio!”.
Panico a Downing Street
Dopo l’annuncio di Boris Johnson è scattato il panico. Non è un mistero che all’inizio del contagio il premier fosse un po’ scettico sulle misure restrittive messe in atto dal nostro paese. Fino a qualche giorno fa, Johnson ha continuato a svolgere normalmente tutte le sue funzioni: si era recato in Parlamento per un il “question time”, prima che l’aula chiudesse; ha partecipato a numerose riunioni e conferenze stampa, senza utilizzare alcun tipo di dispositivo protettivo. Adesso tutte le persone che sono entrate in contatto con lui dovranno necessariamente autoisolarsi. Questo certamente avrà delle ripercussioni sulla catena di comando britannica.
Il punto sull’emergenza Coronavirus nel Regno Unito
Nel Regno Unito sono oltre 11.600 i contagiati e si registrano più di 100 vittime in un giorno. Negli ultimi giorni, c’è stata una crescita esponenziale dei casi di ricovero di pazienti affetti da COVID-19 con sintomatologia grave. Anche il sistema sanitario britannico si avvicina al collasso. Anche i medici e gli infermieri britannici chiedono garanzie sugli equipaggiamenti protettivi e le condizioni minime di lavoro sul fronte dell’emergenza Coronavirus. I dispositivi di protezione individuale sembrano essere diventati la piaga dei Paesi europei che hanno grosse difficoltà a reperirli all’estero.