
Le deputate di PD, Forza Italia e Leu occupano la camera dopo il “NO” all’emendamento presentato dall’opposizione che introduce una nuova fattispecie di reato il c.d.“Revenge Porn”
Dure le proteste dell’opposizione, quando ieri a Montecitorio, Lega e Movimento 5 stelle hanno bocciato l’emendamento presentato dalla deputata Boldrini. La reazione delle parlamentari è stata scatenata dall’esclusione dal Dl “Codice Rosso” del reato di “Revenge Porn”. La linea del Governo ieri è stata quella di bocciare le due proposte presentate dalle opposizioni, la motivazione di tale scelta secondo quanto affermato dai 5 stelle è la necessità di intervenire in materia con un specifica legge ad hoc.
Cos’è il “Revenge Porn”?
Il termine “Revenge Porn” (tradotto letteralmente vendetta porno) sta ad indicare un fenomeno, che si sta diffondendo negli ultimi anni, di abuso psicologico, violenza domestica o abuso sessuale. La pratica, generalmente, consiste nell’upload di materiale sessuale esplicito, registrato con o senza il consenso della vittima, lo scopo è quello di umiliare la persona coinvolta per ritorsione o vendetta. Il caso più noto è stato quello di Tiziana Cantone, la giovane dopo essere stata derisa e umiliata sul web si è tolta la vita.
La bagarre alla Camera
Dopo la bocciatura degli emendamenti in segno di protesta la deputata, Stefania Prestigiacomo, si è diretta verso i banchi della presidenza a lei si sono unite anche le azzurre Giusi Bartolozzi, Benedetta Fiorini e Michaela Biancofiore. Gli scontri sono continuati e si è arrivati all’occupazione dei banchi della Camera, e conseguentemente si è reso necessario sospendere i lavori dell’Aula. La deputata grillina, Giulia Sarti, contro cui il M5s ha avviato una procedura di espulsione, ha difeso il lavoro degli ex compagni del Movimento “Ringrazio tutti coloro che in questi giorni hanno espresso reale e sincera vicinanza nei miei riguardi. A tal proposito, in virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne purtroppo, ci tengo a sottolineare che il caso in questione, cosiddetto Revenge porn, discusso in queste ore nell’ambito del Codice Rosso, non può certo risolversi attraverso l’approvazione di un mero emendamento”, secondo l’ex grillina “la materia è talmente delicata da richiedere un ampio dibattito non solo parlamentare, bensì giuridico-sociale, volto dapprima a coinvolgere esperti, vittime, famiglie, analisti, giuristi e tutte le varie articolazioni dello Stato competenti come la Polizia postale e delle comunicazioni. È un tema importantissimo – ha affermato Sarti – una sua seria regolamentazione non può rischiare di nascere monca”.
Ieri in tarda serata, è intervenuto Luigi Di Maio da New York è intervenuto ribaltando la linea politica seguita dai suoi colleghi, “L’emendamento al revenge porn si può votare. Noi lo votiamo, la Lega non so”, inoltre Di Maio continua “Per me quell’emendamento è un primo passo martedì quando torneremo in aula si può benissimo votare. Poi c’è da approvare un disegno di legge organico, non credo ci sia da litigare su questo”. Il Ministro si riferisce al disegno di legge presentato ieri mattina al Senato.
Il disegno di legge del Movimento 5 stelle
La legge sul Revenge Porn presentata dalla senatrice Elvira Evangelista prevede un aumento cospicuo della pena, che può arrivare fino a 10 anni di reclusione se dalla diffusione del materiale a sfondo sessuale senza consenso dell’interessato ne derivi la morte della vittima.