
Il Garante della Privacy britannico ha annunciato di aver erogato nei confronti di Facebook una sanzione di 500 mila sterline per omesso controllo sul caso Cambridge Analytica
L’Authority britannica punisce Facebook per non aver adeguatamente protetto i dati personali di milioni di utenti. Come ormai noto, la società di consulenza Cambridge Analytica è accusata di aver raccolto i dati personali di circa 87 milioni di utenti Facebook e di averli utilizzati per influenzare numerose campagne elettorali.
Il provvedimento del Garante della Privacy britannico
La sanzione di 500 mila sterline, però, è quasi una beffa per una multinazionale che li fattura in soli 5 minuti. Fortunatamente per Zuckerberg le violazioni per cui è stato punito sono antecedenti all’entrata in vigore del GDPR, altrimenti le conseguenze sarebbero state molto più gravi. Difatti, se per lo scandalo che ha coinvolto la multinazionale Facebook, si fossero potute applicare le sanzioni previste dal GDPR, la multa sarebbe stata ben più alta. Il Regolamento europeo prevede sanzioni fino ad un massimo di 20 milioni di euro o addirittura il 4% del fatturato globale, che nel caso della multinazionale Facebook potevano arrivare a circa 1,9 miliardi di euro.
L’Authority garante della privacy e della protezione dei dati personali, non si ritiene del tutto soddisfatta della sanzione comminata. Tuttavia, secondo Elizabeth Denham, responsabile di tale organo, la multa erogata alla multinazionale americana è un messaggio chiaro e diretto rivolto a tutti i soggetti che utilizzano informazioni private illecitamente acquisite.
La risposta di Facebook
La replica della società, viene lasciata alla Chief privacy officer, Erin Ergan, che nel ribattere alle accuse rivoltegli dall’autorità britannica, scaltramente, si è mostrata attenta a non creare ulteriori polemiche. La responsabile della protezione dei dati di Facebook, ribadisce il rammarico della società per non essere intervenuta tempestivamente sul caso Cambridge Analytica Inoltre, conferma che la società rivedrà il report notificatogli dal Garante britannico e risponderà al più presto allo stesso. Solo dopo aver seguito questo iter la sanzione diventerà definitiva.