
Venerdì di sciopero in tutta Italia e nel mondo, si scende in piazza per lottare contro il cambiamento climatico
Fridays for Future è un movimento di protesta che coinvolge gli studenti di tutto il mondo, o quasi, che decidono di scioperare e non frequentare le lezioni scolastiche per scendere in piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza ambientale e, in particolare, chiedono azioni concrete atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.
Le origini del movimento Fridays for Future
Fridays for Future nacque quando Greta Thunberg organizzò un’azione di protesta fuori dal Riksdag (sede del Parlamento svedese), con un cartello che recitava “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero scolastico per il clima) a partire dal 20 agosto 2018. Da quel momento decise che ogni venerdì avrebbe scioperato e manifestato, fino a quando il governo svedese non si fosse allineato all’Accordo di Parigi per ridurre le emissioni di anidride carbonica. La sola protesta di questa piccola ragazza fu fonte di ispirazione per i giovani di tutto il mondo, dalla Svezia si passò all’Australia, poi negli Stati Uniti ma anche in Italia, Germania, Giappone, Regno Unito e in tantissimi altri paesi.
Che cos’è l’Accordo di Parigi?
L’Accordo di Parigi è un patto tra gli stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), per ridurre le emissioni di gas serra dal 2020. Scopo principale del progetto è di contenere l’aumento della temperatura, influenzata negli ultimi anni dal forte inquinamento. Non tutte le nazioni, però, vi hanno aderito. L’esclusione più clamorosa riguarda quella degli Stati Uniti.
Fridays for Future: manifestazioni in tutta Italia
Oggi, venerdì 27 settembre, si terranno in tutta Italia le manifestazioni Fridays for Future per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema ambientale e sul clima. In Italia si prevede una delle più grandi manifestazioni, infatti, sono previsti cortei in 160 città, ma è un movimento che scatterà in tutto il mondo. Ecco una mappa parziale con tutte le metropoli coinvolte.

Le richieste dei manifestanti in Italia sono:
- fuori dal fossile, per evitare l’aumento globale della temperatura;
- la transizione energetica deve essere attuata su scala mondiale;
- valorizzare la conoscenza scientifica;
- sostenere l’innovazione ecologica e rendere gli istituti scolastici sostenibili.
Ovviamente sono solo alcune richieste, i giovani, e non solo, chiedono alla politica di mobilitarsi più concretamente per l’ambiente. Riuscirà la protesta a dare i suoi effetti? Speriamo di sì, anche se l’assenza degli Stati Uniti e la possibile reazione della Cina, in aperta guerra commerciale con gli americani, possono rallentare, e di molto, questo cambiamento.