
Con la telemedicina assistenza domiciliare e risparmi per la sanità pubblica. La “Sanità Digitale”, in Italia, rappresenta la nuova frontiera di una sanità che è atavicamente in sofferenza.
Non è il capitale umano che scarseggia, non mancano ricercatori e scienziati, ma vi è l’impossibilità per questi professionisti di svolgere il proprio lavoro sia per mancanza di strutture, che per la mancanza di finanziamenti dedicati alla ricerca stessa.
Ciò crea una dispersione di queste figure che piuttosto che contribuire alla nostra crescita sono costrette a lavorare in nazioni dove la ricerca è riconosciuta, finanziata e premiata. Questo problema diventa sempre più oggetto di una divulgazione retorica, e quindi è il caso di approfondire e divulgare i risultati che anche noi, fanalino di coda in Europa, siamo in grado di compiere. Ormai da tempo si parla di “Sanità Digitale” approfondiamo l’argomento.
Innovazione digitale nella sanità
La sanità digitale segna l’inserimento della sanità pubblica nel mondo dell’innovazione digitale. L’ e-Health, tradotto in italiano come “sanità elettronica”, è un termine utilizzato per indicare l’applicazione delle nuove tecnologie nel settore sanitario e nella loro divulgazione. È importante, per la riuscita di questa “piccola rivoluzione”, il rapporto medico-paziente.
Oggi l’età della popolazione di attesta su standard diversi dal passato
Se consideriamo la percentuale di pazienti anziani che esiste nel nostro Paese, ci rendiamo conto di quanto il rapporto con il proprio medico sia fondamentale. Una delle motivazioni riguarda nella necessità della sanità pubblica di abbracciare le innovazioni già presenti in altri Stati.
Un altro punto di riflessione riguarda la consapevolezza che l’assistito “tipo” del servizio sanitario odierno è l’anziano che con l’allungarsi della vita media si trova a ricorrere sempre più all’assistenza medica. Le patologie riscontrate dai medici sono direttamente proporzionali all’avanzare dell’età. Poter interagire con il malato, eseguire alcuni esami da casa, fare diagnosi, prescrivere farmaci, evitare l’ospedalizzazione sono tutti passaggi che rassicurano il paziente e portano un risparmio alla spesa sanitaria.
Burocrazia e sanità
L’altra faccia della sanità, che i pazienti sono spesso costretti a subire, è quella burocratica. Anche in questo caso l’evoluzione digitale viene incontro all’assistito snellendo pratiche, come le attese estenuanti per una prenotazione o per la richiesta di una cartella clinica. Ci sarà l’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico (attivo solo tra cinque anni), con le Ricette Elettroniche già andate in vigore e i CUP (Centri di Prenotazione). Tutto ciò accade grazie all’attuazione della telemedicina.
È necessario un piano nazionale per far sì che tutto il territorio italiano abbia le medesime infrastrutture digitali, per non ricreare una disparità tra i malati, non avere ancora una volta un’Italia dei diritti divisa in due. Si auspica che la medicina tele-assistita venga inserita all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza come più volte auspicato dal Ministero della Sanità.
La necessità di formare il personale sanitario
Le competenze digitali sono sicuramente alla base di tutta la riforma. Bisognerà consentire a tutto il personale sanitario di essere all’altezza delle nuove modalità di lavoro, dare loro modo di acquisire le varie tecnologie e essere in grado di utilizzarle. Tutto ciò migliorerà la diagnostica e le terapie a distanza. Con questa preparazione si potrà per le prime operazioni affiancare il malato nel primo uso dei vari presidi medici.
Importante sarà anche un ampio uso ed un’equa distribuzione delle nuove tecniche utilizzate con successo nel campo della chirurgia: la robotica di ultima generazione e l’introduzione della stampa in 3D per la creazione di protesi.