
Un team di ricercatori dell’Università australiana di Tecnologia Swinburne ha scoperto un agglomerato di gas primordiale formatosi direttamente dall’esplosione del Big Bang.
Secondo l’equipe di astronomi, coordinata da Fred Robert e Michael Murphy, la nube di gas risale ad un periodo in cui non si erano formate neppure le galassie più vecchie. I risultati della scoperta saranno presto pubblicati sulla rivista scientifica Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
La scoperta della nube primordiale
Gli scienziati hanno scoperto il “fossile cosmico” quasi per caso, conducevano uno studio su un quasar quando hanno individuato la nube di gas. Il team, invero, stava studiando lo spettro di un quasar, un corpo celeste extra galattico estremamente attivo e luminoso, allorquando grazie alle sofisticatissime attrezzature (Echellette Spectrograph and Imager, Esi, uno spettrografo, e l’High-Resolution Echelle Spectrometer, HiRes) di cui è dotato l’Osservatorio astronomico di Keck, ha notato che la luce intensa del quasar, generata dalla materia che precipita in un buco nero, era in parte oscurata dalla nube di gas. Dall’analisi delle ombre, gli scienziati sono riusciti ad individuare questa reliquia del Big Bang.
La particolarità di questo agglomerato di gas, afferma il gruppo di astronomi, risiede nella sua composizione. All’interno della nube, infatti, non sono rintracciabili metalli pesanti tipici delle esplosioni stellari. Fred Robert, uno dei coordinatori dello studio ha affermato “Ovunque noi guardiamo, il gas nell’universo è inquinato da elementi pesanti originati dall’esplosione delle stelle. Ma questa particolare nuvola di gas sembra primitiva, non inquinata dalle stelle, anche 1,5 miliardi di anni dopo il Big Bang,” ed ha aggiunto inoltre “Se qualche elemento pesante è presente, lo è in proporzione di 1 su 10.000 rispetto a quelli che troviamo nel Sole. La spiegazione più convincente di questa percentuale così bassa è che questo gas sia un autentico fossile del Big Bang ”.
Questa è la terza nuvola di gas primordiale ad essere individuata, dopo le due scoperte nel 2011, grazie a questo nuovo ritrovamento gli scienziati avranno nuovi elementi per capire l’origine delle galassie, un altro tassello è stato aggiunto al grande mosaico dell’universo.