
Il 24 agosto 2016 è la data in cui si verificò il Terremoto del Centro Italia, che devastò una vasta area appenninica compresa tra le Regioni del Lazio, dell’Umbria e delle Marche
Il Terremoto del Centro Italia ebbe inizio nelle prime ore del 24 agosto 2016. La prima fortissima scossa, di magnitudo 6.0, si registrò alle 3:36 nella zona della Valle del Tronto.
Epicentro del Terremoto ad Accumoli
In base ai dati registrati dai sismologi, l’epicentro del Terremoto del Centro Italia fu posto ad una profondità di quasi 8 km nel territorio del comune di Accumoli, piccolo centro della provincia di Rieti, popolato da meno di 1000 abitanti. La scossa, che durò circa 20 secondi, produsse notevoli danni. A questa prima vibrazione seguirono altre nel giro di un paio d’ore, che provocarono morti e feriti in vari comuni dell’area umbra e marchigiana. Tra questi Norcia, che venne colpita intorno alle 4:30 da una scossa di 5,3 gradi di magnitudo. Anche Amatrice ed Arquata del Tronto subirono profonde lacerazioni del proprio assetto urbano ed edilizio.
“Amatrice non c’è più!”
“Amatrice non c’è più!”. Questo il grido di dolore lanciato dal primo cittadino del comune laziale, Sergio Pirozzi, poco dopo il Terremoto del Centro Italia del 24 agosto 2016. L’evento tellurico provocò in tutto 299 morti, quasi tutti italiani. Molti di loro, nativi di questi paesi ma emigrati altrove, erano ritornati nei territori d’origine per trascorrere le vacanze estive assieme a parenti ed amici. Proprio ad Amatrice, cittadina famosissima per la sua lunga tradizione gastronomica, si sarebbe dovuta tenere a fine agosto la Sagra dell’Amatriciana.

Grazie al solerte lavoro della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco fu possibile salvare 238 persone rimaste vive al di sotto delle macerie. Il Terremoto del Centro Italia comportò danni anche alle infrastrutture colleganti i vari comuni interessati: furono, pertanto, chiusi al transito veicolari diversi tratti della Statale 4 Salaria, della Regionale 260 Picente e 685 delle Tre Valli Umbre.
I danni al patrimonio culturale
Profonde furono le ferite inferte dal sisma ai beni artistici ed architettonici presenti nei centri colpiti dalle scosse del 24 agosto 2016. Il corso principale di Amatrice fu totalmente distrutto: a restare in piedi furono soltanto la torre civica e la chiesa di S. Agostino, seppur con varie lesioni alla facciata. Anche il centro storico di Arquata del Tronto fu letteralmente spazzato via dal Terremoto del Centro Italia; ad Accumoli, si registrò il crollo del campanile della chiesa parrocchiale. Nel complesso, i danni al patrimonio monumentale dei territori colpiti furono quantificati dalle autorità governative italiane intorno ai 4 miliardi di euro.
L’evento tellurico fu avvertito anche a notevoli distanze dall’epicentro: non solo nella vicina Roma, dove si registrarono lesioni nei ruderi delle Terme di Caracalla, ma anche a Chieti, Pescara, Napoli, Benevento, Campobasso, Foggia. Anche al Nord le scosse furono avvertite nelle città di Gorizia, Bolzano e Trento.
Un lungo sciame sismico
Il Terremoto del Centro Italia non esaurì purtroppo la sua energia nella sola data del 24 agosto 2016. Altre forti scosse, riconducibili sempre al medesimo sciame, furono registrate il 26 ed il 30 ottobre dello stesso anno. In quest’ultima data, ad essere particolarmente colpita fu la Basilica di San Benedetto a Norcia, della quale restò intatta solo la facciata esterna.